Insieme

FOGLIO SETTIMANALE 20/11 - 27/11

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N.S. GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO - DOMENICA 20 NOVEMBRE 2022

«PARTECIPARE ALLA SORTE DEI SANTI NELLA LUCE»

Per comprendere e vivere più intensamente il significato della festa di oggi, si deve tener presente la lotta che da sempre esiste fra luce e tenebre, grazia e peccato, vita e morte. Eravamo tutti inesorabilmente prigionieri del peccato e della morte, in- capaci di vivere in pace con Dio, ma adesso non è più così. Il Padre «ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore». Quest’opera meravigliosa è stata realizzata da Gesù, il «primogenito di quelli che risorgono dai morti». Egli ha combattuto strenuamente, fino alla croce, per ottenerci «il perdono dei peccati» e la vera pace con Dio e con il creato (II Lettura). Sulla croce, Gesù sembra il grande sconfitto, ma in realtà è «il Cristo di Dio», il vero Re, come e molto più di Davide per Israele (I Lettura). Egli inizia subito a salvare un suo compagno di sventura che implora con fede: «Ricordati di me», ottenendo la consolante certezza: «Oggi con me sarai nel paradiso» (Vangelo). Anche noi combattiamo ogni giorno fra le tenebre e la luce. Non dobbiamo temere: Gesù è con noi! Se siamo crocifissi accanto a Gesù crocifisso, sappiamo che già oggi, nel cuore, possiamo sperimentare di essere in paradiso con lui.

Al termine dell’anno liturgico riconosciamo Cristo come il centro delle nostre vite e di tutta la storia. Lui è il Re dell’universo e il suo è un Regno di pace e di giustizia nel quale siamo chiamati a vivere e impegnarci con la nostra missione di discepoli.

Oggi ricorre la 37a Giornata della gioventù (celebrazione diocesana)

Foglio Settimanale

La Domenica

FOGLIO SETTIMANALE 13/11 - 20/11

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XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022

«IO VI DARÒ PAROLA E SAPIENZA»

Quante volte leggiamo le parole di Gesù sul giudizio e sulle persecuzioni come se non ci riguardassero! Eppure, la persecuzione dei cristiani è oggi sempre più violenta e spesso ci raggiunge direttamente, quando veniamo condannati perché rifiutiamo un pensiero che fa a meno di Dio. Come sono preziose, allora, le parole di Gesù, che ci dice che queste prove devono accadere: sono i dolori del parto della storia in cammino verso il suo orizzonte certo, che è la beatitudine eterna. E mai ci verrà meno il sostegno del Signore che promette: «Io vi darò parola e sapienza» (Vangelo). L’orizzonte è quello della beatitudine eterna, ma questo non significa disimpegno dalla realtà del mondo, come quei cristiani di Tessalonica che vivevano «senza fare nulla e sempre in agitazione» (II Lettura). Al contrario, quest’orizzonte dà valore e senso al nostro impegno: lavorando perché scompaiano superbia e ingiustizia, permettiamo all’amore e alla verità del Vangelo di permeare la storia. La certezza che il «sole di giustizia» sorgerà con raggi benefici (I Lettura) ci dona forza per vivere appieno questa nostra responsabilità di cristiani, di testimoni autentici del Vangelo.

È certo, questo mondo un giorno passerà, ma non appartiene al cristiano vivere nella paura e nell’angoscia. Il “giorno del Signore” sarà rovente per i malvagi, ma pieno di luce per i giusti. Nel tramonto del mondo e della storia, quel che conta è la perseveranza nella fede.

Oggi ricorre la 6a Giornata dei Poveri

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FOGLIO SETTIMANALE 06/11 - 13/11

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XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - DOMENICA 6 NOVEMBRE 2022

UNA SPERANZA CHIARA E LUMINOSA

In mezzo a tante vicende, spesso dolorose, del nostro tempo, la liturgia ci invita sempre al rendimento di grazie. Ma il ringraziamento oggi va oltre questa vita. È un grido di gioia perché il Signore «ci ha donato una consolazione eterna e una buona speranza» (II Lettura), una speranza chiara e luminosa: la risurrezione. Sulla scia dei sette giovani testimoni della prima alleanza, possiamo proclamare: «Dal Cielo ho queste membra», e dal Signore so che le riavrò di nuovo, glorificate, per l’eternità (I Lettura). Davvero, il Vangelo è annuncio di risurrezione: «Dio non è dei morti, ma dei viventi». Certo, abbiamo rispetto e compassione per chi oggi non ha speranza oltre questa vita, ma crediamo più che mai che per tutti Gesù ha preparato un posto per l’eternità! Condividiamo con altre esperienze religiose la necessità di una purificazione, ma ribadiamo con fermezza che per noi cristiani è Dio l’autore della salvezza, è il suo amore che ci purifica, donandoci un cuore nuovo. È questa sua grazia che ci apre alla conversione, per essere figli della risurrezione, figli di Dio, «degni della vita futura e della risurrezione», in cui ci sazieremo contemplando il volto del Signore.

Ai sadducei, che non credono nella risurrezione dei morti, Gesù risponde confermando questa verità. È la speranza di essere da Dio risuscitati che ha sostenuto i sette fratelli Maccabei nell’affrontare con serenità un atroce martirio di morte.

Oggi ricorre la 72a Giornata del Ringraziamento

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La Domenica

FOGLIO SETTIMANALE 30/10 - 06/11

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XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - DOMENICA 30 OTTOBRE 2022

LA MISERICORDIA DEL SIGNORE RINNOVA LA NOSTRA VITA

L’autore del libro della Sapienza (I Lettura) ci invita a riscoprire Dio, Creatore provvidente dell’universo, sempre pronto ad ammonire con tenerezza e disposto a perdonare chi si pente. Egli chiude gli occhi sui nostri peccati in vista del nostro pentimento. Nel Vangelo ci viene presentato l’incontro di Gesù, volto della misericordia del Padre, con Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, avvenuto a Gerico. Egli, cercando Gesù, sale su un sicomoro, perché il Maestro doveva passare di là. Gesù, giunto sul luogo, lo guarda con affetto di predilezione e gli chiede di scendere dall’albero, perché ora vuole fermarsi a casa sua. Zacchèo si alza e dice al Signore che intende donare la metà dei suoi beni ai poveri, e restituire il quadruplo, se ha rubato a qualcuno. Ecco la vera conversione che nasce dall’incontro con Gesù; ecco la sequela radicale del Maestro che ci colma di gioia, rendendo la nostra esistenza un banchetto conviviale aperto a tutti. L’apostolo Paolo (II Lettura) prega per i cristiani di Tessalonica, perché il Signore li renda degni della chiamata all’intimità amorosa con lui, portando a compimento l’opera di bontà e di santità iniziata in loro con il Battesimo.

Varcando la porta della casa di Zacchèo Gesù salva un altro peccatore e insegna a tutti noi che non c’è persona che non possa diventare “figlio di Abramo” e non c’è casa in cui non possa entrare la salvezza.

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La Domenica