FOGLIO SETTIMANALE 25/02 - 03/03

  • Hits: 83

II DOMENICA DI QUARESIMA /B - DOMENICA 25 FEBBRAIO 2024

Ci stiamo inoltrando nel tempo quaresimale e la tradizione liturgica assegna sempre a questa seconda domenica il brano evangelico della Trasfigurazione del Signore.

Il Corpo trasfigurato di Gesù, nella solitudine dell’alta montagna, ci rivela la pienezza di un mistero di comunione che invade l’oscurità e ci offre una zona di luce viva e incontaminata nell’umanità del Figlio, di cui Dio nostro Padre si è compiaciuto. Siamo nel pieno dell’attività pubblica di Gesù.

Marco scrive dicendo: “Sei giorni dopo”. Quando nei vangeli ci vengono date indicazioni sul tempo, come in questo caso, non sono soltanto cronologiche, ma teologiche. Il sesto giorno infatti è il giorno della creazione dell’uomo.

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.

Il monte, nella cultura antica è il luogo in cui si può entrare in contatto con la sfera divina. C’è un gioco di parole tra “alto” e “basso”; il più alto è il paradiso, la sfera di Dio; il basso è la terra, la nostra sfera. L’espressione “alto monte” si trova qui e nel racconto delle tentazioni (Mt 4,8). Il monte dunque può essere sia luogo di tentazione che di rivelazione. Qui è il luogo in cui Gesù manifesta che la sua persona è comunione con Dio e con gli uomini.

La trasfigurazione ci rivela l’identità messianica di Gesù, espressa precedentemente da Pietro (Mc 8,29) ed è anche in relazione con la predizione del suo destino, raccolta nei due annunci della passione che inquadrano la trasfigurazione. Lo splendore brillante della luce appartiene al linguaggio apocalittico e significa appartenenza al mondo divino (Dn 7,9; Ap 1,14; 2,17).

Il dialogo di Gesù con Mosè ed Elia mette in luce la continuità fra l’Antico e il Nuovo Testamento. Mosè fu la guida liberatrice del popolo dalla schiavitù dell’Egitto e mediatore per dargli la legge di Dio. Elia fu il profeta che condusse il popolo dal culto idolatrico di Baal al culto del vero Dio. Entrambi hanno subìto il rifiuto e la persecuzione, la stessa cosa che accadrà a Gesù. Secondo la tradizione ebraica, entrambi i personaggi furono rapiti in paradiso.

Gesù sceglie per manifestarsi di prendere con sé i discepoli che lo avevano seguito fin dal principio, coloro che avevano riposto in lui tutta la loro fiducia; non è agli estranei che Egli si manifesta affascinante, ma a coloro che lo vedevano ogni giorno camminare e dormire, mangiare e predicare, pregare e riposare…

Nella Scrittura tutto ha un significato definito e simbolico e non c’è spazio geografico che non si presti a una suggestiva interpretazione.

Foglio Settimanale